La forma corporea degli squali, come la conosciamo oggi, è il risultato di un evento evolutivo cruciale avvenuto circa 93 milioni di anni fa. Uno studio pubblicato su Current Biology rivela che questo cambiamento è stato causato da un drastico aumento delle temperature globali e dei livelli di CO2 nell’atmosfera, che ha portato a una significativa trasformazione nell’ambiente marino.

Inizialmente, gli squali comparvero circa 200 milioni di anni fa come predatori bentonici, adattati alla vita sul fondale marino con pinne pettorali corte e tozze. Tuttavia, l’evento di riscaldamento globale 93 milioni di anni fa ha costretto gli squali a evolvere rapidamente per adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Le pinne pettorali si sono allungate, il corpo è diventato più affusolato e gli squali hanno migliorato le proprie capacità di nuoto, diventando più efficienti energeticamente.

Questa evoluzione ha dato origine alle specie di squali che popolano gli oceani aperti oggi, con pinne lunghe e sottili, adatte alla vita in mare aperto. Tuttavia, non tutte le specie di squali hanno adottato questa strategia evolutiva; alcune specie bentoniche hanno trovato modi alternativi per sopravvivere in ambienti meno ospitali.

Riguardo alla situazione attuale di cambiamento climatico, gli autori dello studio avvertono che non possiamo necessariamente trarre conclusioni dirette dalla precedente evoluzione degli squali. L’attuale aumento delle temperature è molto più rapido rispetto a quello avvenuto 93 milioni di anni fa, e non si sa ancora come gli squali moderni reagiranno ai cambiamenti climatici causati dall’attività umana.

Questa ricerca ci offre un’interessante prospettiva sulla storia evolutiva degli squali e ci ricorda l’importanza di comprendere come le specie si adattano ai cambiamenti ambientali nel corso del tempo.

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