In paleontologia, spesso è più significativo il ritrovamento di fossili di specie già conosciute piuttosto che la scoperta di nuove forme di vita. Ciò è dovuto al fatto che molte specie preistoriche sono note solo per pochi reperti, e trovare nuovi fossili di queste specie consente di ottenere una comprensione più approfondita della loro anatomia, evoluzione e adattamenti nel corso del tempo. Un esempio emblematico di questo fenomeno è rappresentato dall’Haplocanthosaurus, un dinosauro sauropode vissuto durante il Giurassico superiore, di cui sono stati trovati pochi fossili.
Attualmente, sono conosciute due specie di Haplocanthosaurus: l’Haplocanthosaurus delfsi e l’Haplocanthosaurus priscus. Tuttavia, entrambi i taxa sono rappresentati da esemplari incompleti, con scheletri parzialmente distrutti e la mancanza di molte parti importanti, come il cranio, gli arti anteriori e i piedi. Questo ha limitato notevolmente la comprensione della specie.
Recentemente, un gruppo di paleontologi internazionali provenienti da istituzioni come la Western University of Health Sciences, la Brigham Young University, l’Arizona Museum of Natural History e l’Auburn University ha fatto una scoperta significativa. Hanno descritto un nuovo esemplare di Haplocanthosaurus trovato nella cava di Dry Mesa, vicino a Delta, in Colorado, negli Stati Uniti. Questo nuovo fossile è costituito da tre vertebre dorsali anteriori, quattro vertebre dorsali posteriori isolate, alcuni denti e una tibia destra.
Anche se il ritrovamento può sembrare limitato, i ricercatori sottolineano che questa nuova scoperta offre informazioni preziose sulla morfologia e l’evoluzione dell’Haplocanthosaurus. La presenza di caratteristiche specifiche nelle vertebre, come i processi trasversali angolati dorsalmente e i peduncoli alti dell’arco neurale, ha consentito di identificare con certezza il fossile come appartenente a questa specie. Inoltre, il ritrovamento ha ampliato la conoscenza dell’areale di distribuzione di Haplocanthosaurus, portandolo fino al bacino Brushy della Formazione Morrison, un’area già nota per altri importanti ritrovamenti di dinosauri.
La scoperta è stata documentata in un articolo pubblicato sulla rivista The Anatomical Record e rappresenta un passo importante per la comprensione dell’evoluzione di questa specie e delle dinamiche ecologiche del periodo Giurassico superiore. Nonostante la scarsità dei fossili, il ritrovamento di questo nuovo esemplare aggiunge un ulteriore pezzo al puzzle della storia evolutiva di uno dei sauropodi più misteriosi della preistoria.