L’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms, relativo alle vicende del 2019 quando era ministro dell’Interno, ha suscitato grande attenzione e rinnovato i speculazioni su un suo possibile ritorno al Viminale. Il vicepremier ha “festeggiato” la sentenza con un video autocelebrativo sui social e con un bagno di folla, sottolineando come l’assoluzione in primo grado “perché il fatto non sussiste” potrebbe finalmente rimuovere gli ostacoli legali che avevano frenato la sua carriera.
Interrogato dai cronisti sul suo ritorno al ministero dell’Interno, Salvini ha risposto con cautela: “Sto bene dove sto”, ma ha aggiunto un enigmatico “Per ora…”, lasciando spazio a interpretazioni su future ambizioni politiche. Ha poi ricordato con orgoglio il suo periodo al Viminale, definendolo “un’esperienza straordinaria”, e ha insistito sulla correttezza delle sue azioni quando era ministro.
Nonostante le sue dichiarazioni, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e Premier, ha voluto chiudere ogni discussione sul ritorno di Salvini al Viminale. In una dichiarazione chiara e netta, ha dichiarato: “Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che svolge il ministro dell’Interno, Piantedosi”. La Meloni ha dunque gelato ogni possibile ambizione di Salvini, ribadendo il sostegno a Piantedosi, un “amico, un fratello”, e sottolineando che non è intenzionato a sostituirlo.
Con queste parole, la Premier ha fermato sul nascere qualsiasi speculazione sulla possibile riassegnazione della poltrona al vicepremier, mantenendo saldo il sostegno all’attuale ministro dell’Interno.