In Finlandia, precisamente a Helsinki, esiste un museo davvero singolare: “The Door Museum”, ovvero il “Museo delle Porte”. Questo museo, unico nel suo genere, è dedicato a un oggetto che per molti potrebbe sembrare ordinario, ma che in realtà ha una storia ricca e affascinante: la porta.

“The Door Museum” espone oltre 3.000 porte provenienti da ogni angolo del mondo, ognuna con una propria storia da raccontare. Le porte esposte spaziano dal 1600 fino ai giorni nostri, coprendo diverse epoche storiche, stili architettonici e tradizioni culturali. Ogni porta è una testimonianza della sua epoca, del suo luogo di origine e delle persone che l’hanno attraversata.

Il museo offre una panoramica unica sull’evoluzione dell’architettura e del design, mostrando come anche un oggetto apparentemente semplice come una porta possa raccontare storie di passaggi, cambiamenti, aperture e chiusure, sia fisiche che simboliche. Le porte in esposizione includono quelle realizzate in legno intagliato, metallo, vetro, e persino materiali più moderni, ognuna con una propria estetica e funzionalità. Inoltre, alcune porte provengono da edifici storici e importanti, mentre altre sono legate a tradizioni popolari o eventi particolari.

L’incontro con il “Museo delle Porte” è un’opportunità per riflettere sull’importanza di questo oggetto, che spesso diamo per scontato, ma che è al centro delle nostre abitazioni, degli spazi pubblici e delle tradizioni culturali. Una porta non è solo un oggetto funzionale, ma può anche essere un simbolo di transizione, di protezione o di accoglienza.

“The Door Museum” è diventato una meta curiosa e affascinante per i turisti e gli appassionati di architettura, design e storia. Un luogo dove ogni porta ha qualcosa da raccontare e dove si può apprezzare l’arte di un oggetto che, senza dubbio, ha un ruolo centrale nella nostra vita quotidiana.

The post In Finlandia c’è un “Museo delle Porte” first appeared on ADN24.

Previous post Bar aperto dalle 4 del mattino: la tradizione locale di Sedico
Next post Stimolazione magnetica per l’Alzheimer: un passo avanti nella ricerca