Dal 1° gennaio è ufficialmente scattato il passaggio alla ricetta elettronica, ma la ricetta cartacea rimane ancora in vigore in attesa di direttive operative precise da parte delle autorità competenti come il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sogei, il Ministero della Salute e l’Aifa. Ciò inaugura una fase di transizione che non chiude la sperimentazione avviata durante la pandemia da Covid-19, la quale, secondo la legge finanziaria, avrebbe dovuto concludersi a fine 2024. Questo periodo di transizione garantirà la continuità dei servizi e l’adattamento graduale alla nuova modalità di prescrizione digitale.
Fino alla conclusione di questa fase, saranno circa 488.000 medici e odontoiatri a rilasciare prescrizioni in formato elettronico. Come spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma, l’associazione che rappresenta le farmacie private, “la ricetta elettronica è ormai un obiettivo certo, ma sarà fondamentale garantirne l’attuazione con continuità”. Infatti, in attesa della piena attuazione della digitalizzazione, le farmacie continueranno a erogare farmaci anche su ricetta cartacea, per evitare interruzioni nel servizio farmaceutico.
Dal 2025, la legge prevede che tutte le ricette, incluse quelle “bianche” (che riguardano prestazioni non a carico del Servizio Sanitario Nazionale), dovranno essere emesse in formato digitale. Ciò includerà non solo le prescrizioni per farmaci ma anche per prestazioni private. Durante la fase di transizione, medici e cittadini continueranno a stampare le ricette, ma tutte dovranno essere generate elettronicamente, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio delle prescrizioni e garantire un’adeguata alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Nel frattempo, la Regione Lombardia ha indicato che sarà temporaneamente possibile continuare a emettere ricette cartacee per medicinali e prestazioni ambulatoriali non a carico del SSN, consentendo alle farmacie di dispensare farmaci sulla base di queste prescrizioni. La dematerializzazione riguarderà principalmente le prescrizioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale e quelle per i servizi di assistenza sanitaria territoriale, come quelle per il personale marittimo, navigante e dell’aviazione civile.
Durante i mesi precedenti, alcuni disagi tecnici si erano verificati sulla piattaforma delle ricette elettroniche, ma questi sono stati successivamente risolti. Un aspetto che rimane problematico riguarda l’accesso alla tecnologia per le fasce più anziane della popolazione. Secondo i dati Istat, circa il 30% degli over 65 non ha mai utilizzato Internet, e una percentuale simile non possiede uno smartphone, strumenti che sono fondamentali per poter usufruire dei nuovi servizi elettronici.
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