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I fuochi d’artificio, con il loro spettacolo di luci e colori, sono un elemento centrale in molte celebrazioni, dal Capodanno alle feste nazionali. Ma lo sapevi che l’origine dei fuochi d’artificio risale alla Cina antica? Si dice che siano stati inventati circa 2.000 anni fa, durante la dinastia Han. I primi fuochi d’artificio erano molto diversi da quelli che conosciamo oggi: si trattava infatti di semplici bambù riempiti di polvere da sparo, che, quando accesi, esplodevano facendo un rumore assordante, usato per scacciare gli spiriti maligni.

Con il passare del tempo, la tecnica è stata affinata e i colori che vediamo oggi nei fuochi d’artificio sono stati il risultato di secoli di sperimentazioni chimiche. Gli antichi cinesi iniziarono a creare mix di metalli per produrre i diversi colori: il litio per il rosso, il rame per il blu e il bario per il verde. I fuochi d’artificio arrivarono in Europa nel 13° secolo, grazie agli scambi con i mercanti arabi, e in Italia, paese noto per la sua tradizione pirotecnica, divennero ben presto un’arte.

Oggi, ogni spettacolo di fuochi d’artificio è progettato per creare effetti speciali straordinari, e vengono utilizzati nelle celebrazioni più importanti, come il Capodanno, il 4 luglio negli Stati Uniti, o le feste in onore di santi e patroni. Ma anche se sono un simbolo di gioia e festa, non mancano le preoccupazioni per la sicurezza e l’ambiente. L’uso dei fuochi d’artificio, infatti, è regolato in molti paesi, ed è sempre più diffuso il dibattito sui loro impatti sulla salute e sugli animali, che possono essere particolarmente sensibili ai forti rumori.

Fuochi d’Artificio: un viaggio dalla Cina alla notte di capodanno

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