L’allergia al grano, o frumento, è una condizione rara che può mettere a rischio la vita in caso di ingestione di alimenti che lo contengono. Come spiega la professoressa Renata Auricchio, pediatra dell’Università Federico II di Napoli, questa allergia provoca reazioni immediate e potenzialmente letali, come lo shock anafilattico. È una risposta immunitaria violenta e rapida che può manifestarsi con difficoltà respiratorie, gonfiore e calo della pressione sanguigna.
La celiachia, al contrario, è una malattia autoimmune più diffusa, che colpisce circa l’1% della popolazione. Si manifesta in soggetti geneticamente predisposti e provoca una reazione immunitaria lenta e cronica all’assunzione di glutine, una proteina del grano. Come spiega la dottoressa Auricchio, il consumo di glutine nei celiaci scatena un processo che danneggia l’intestino nel tempo, causando sintomi come diarrea, dolori addominali, anemia e problemi di crescita. Tuttavia, questa condizione non comporta rischi immediati come lo shock anafilattico.
Una delle differenze chiave tra allergia al grano e celiachia è che i celiaci possono consumare alimenti con tracce minime di glutine (fino a 20 parti per milione) senza rischi gravi, mentre per chi soffre di allergia al grano anche quantità infinitesimali possono scatenare reazioni pericolose. I celiaci, inoltre, possono gestire la loro condizione seguendo una dieta rigorosamente priva di glutine per tutta la vita, che consente loro di vivere in buona salute senza episodi acuti.