Intervenendo alla ‘Giornata nazionale delle professioni sanitarie’, la premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza della sanità pubblica e la difesa del modello del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), definendolo oggetto di invidia internazionale. La Meloni ha annunciato stanziamenti record per il settore sanitario, evidenziando come nel 2025 il Fondo sanitario nazionale arriverà a 136,5 miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 2.317 euro. In aggiunta, sono stati messi a disposizione 1,3 miliardi di euro per investimenti negli ospedali. La premier ha anche introdotto misure per riconoscere compensi ai professionisti specializzandi non medici, come farmacisti, psicologi e biologi, a sostegno di quelle figure professionali chiave per l’evoluzione del SSN. Sul fronte delle aggressioni al personale sanitario, Meloni ha riaffermato la fermezza del governo nel contrastare questi atti inaccettabili. Dal punto di vista delle criticità, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato la carenza di personale, con alcune specializzazioni e figure professionali come i medici di medicina generale e gli infermieri che risultano difficili da reclutare. Per far fronte a queste difficoltà, sono previste misure per aumentare le retribuzioni, in particolare nelle aree a rischio, e si prevede l’attivazione delle Case di comunità dal 2026. Nel frattempo, i sindacati degli operatori sanitari continuano a sollecitare il rinnovo dei contratti, con discussioni in corso sulla riforma delle professioni sanitarie. Tuttavia, la mancata firma degli accordi porta a un crescente conflitto e a richieste di intervento da parte del governo e delle Regioni.
Meloni: “Risorse record alla sanità con 1,3 miliardi agli ospedali”
La premier Giorgia Meloni ha ribadito l’importanza del Sistema sanitario nazionale, definendolo un modello di universalità, uguaglianza e solidarietà che “il mondo ci invidia”. Durante il messaggio all’evento per la Giornata nazionale delle professioni sanitarie, sociosanitarie, socioassistenziali e del volontariato, la presidente del Consiglio ha messo in luce gli stanziamenti record destinati al settore e l’impegno del governo nel rafforzare la sanità pubblica.
Investimenti e numeri record
Secondo Meloni, il governo ha deciso di destinare risorse senza precedenti alla sanità. Nel 2025 il Fondo sanitario nazionale raggiungerà i 136,5 miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 2.317 euro. In particolare, attraverso gli Accordi di Coesione sono stati messi a disposizione 1,3 miliardi di euro per investimenti negli ospedali, mentre la revisione del PNRR ha liberato ulteriori 750 milioni di euro da reinvestire nel sistema sanitario.
Un impegno per rinnovare il servizio
La premier ha sottolineato come il pilastro del Sistema sanitario nazionale siano i professionisti del settore, ringraziati durante l’intervento per il loro contributo fondamentale. Parallelamente, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato un nuovo assetto volto a portare i servizi sanitari più vicini ai cittadini, attraverso il potenziamento della medicina territoriale. Il ministro ha evidenziato anche le criticità legate alla carenza di personale in alcune aree: pur riconoscendo un incremento complessivo del personale dipendente, la situazione resta critica soprattutto per alcune specialità, la medicina generale e gli infermieri. Per rendere questi settori più attrattivi, Schillaci ha promesso un aumento delle retribuzioni, in particolare per chi opera in ambiti a maggior rischio come l’emergenza, e ha annunciato l’istituzione delle “Case di comunità” a partire dal 2026, per un’assistenza territoriale più efficace.
Riforma delle professioni sanitarie e contesto sindacale
Un ulteriore segnale del rinnovato impegno del governo riguarda la riforma della riorganizzazione delle 31 professioni sanitarie, che coinvolgono oltre 1,2 milioni di lavoratori, attesa a breve dal presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Ugo Cappellacci. Inoltre, la premier ha ricordato l’importanza di riconoscere il contributo degli specializzandi di area non medica, sostenendo un emendamento parlamentare che ha portato a destinare 30 milioni di euro per il loro compenso – una misura che riguarda farmacisti, psicologi, biologi, odontoiatri, chimici, fisici e veterinari.
Tuttavia, nonostante gli impegni annunciati, la questione salariale e il rinnovo dei contratti restano un nodo irrisolto: i sindacati, con Cgil, Uil e Nursing Up, hanno espresso il loro dissenso per il mancato incremento delle risorse, definendo “irresponsabile” l’attuale situazione, mentre Nursind ha chiesto l’intervento immediato del governo e delle Regioni per tutelare gli operatori della sanità.
Con questi interventi, il governo intende non solo valorizzare il sistema sanitario, definendolo una “infrastruttura di eccellenza”, ma anche difenderlo da ogni forma di aggressione nei confronti dei professionisti che ogni giorno garantiscono la salute dei cittadini.
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