Fake news, notizia falsa o esagerata, bugia. Ma da dove nasce l’espressione “è una bufala”? Il vocabolario della Crusca fa risalire l’accezione truffaldina del termine “bufalo” (dal latino “bubalus”) a uno dei più antichi modi di dire italiani: “menare altrui pel naso come un bufalo/una bufala”, nel senso di raggirare qualcuno a proprio piacimento, come si fa con i buoi e i bufali che vengono trainati docilmente per l’anello al naso.
Un’altra spiegazione, antecedente e legata alla sfera dell’alimentazione, collega invece il significato malizioso al malcostume diffuso già nell’antica Roma, quando i macellai disonesti spacciavano carne di bufalo per quella, all’epoca più costosa, di maiale o di manzo. Quando gli ignari clienti scoprivano di essere stati imbrogliati, si lamentavano esclamando: “Ma questa è una bufala!”. Il modo di dire sarebbe poi entrato nel linguaggio romanesco con l’espressione “Arifilà ‘na bufola”, nel senso di rifilare a qualcuno una fregatura. Da qui, il significato più recente di spacciare una notizia falsa o esagerata per vera.