Lo studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association ha rivelato un legame significativo tra rabbia e problemi cardiovascolari. Gli scatti d’ira possono infatti compromettere la capacità di dilatazione dei vasi sanguigni, aumentando così il rischio di infarto e ictus, soprattutto per chi già soffre di disturbi cardiovascolari cronici.
Sebbene il legame tra rabbia e problemi cardiaci fosse già noto, non era chiaro il meccanismo sottostante. Gli autori dello studio hanno quindi deciso di monitorare diversi marcatori della salute dei vasi sanguigni durante episodi di rabbia, al fine di comprendere meglio cosa accade nel corpo in tempo reale.
Nel loro esperimento, 280 volontari in salute hanno partecipato a quattro diverse attività. Durante la prima, è stato chiesto loro di ricordare qualcosa che li facesse arrabbiare, mentre nella seconda dovevano pensare a un ricordo ansioso. La terza attività consisteva nel leggere testi tristi, mentre la quarta, di controllo, prevedeva di contare ripetutamente fino a cento.
Prima e dopo ogni attività, i ricercatori hanno prelevato campioni di sangue dai partecipanti per studiare alcuni biomarcatori che riflettono lo stato di salute dell’endotelio, il tessuto che riveste i vasi sanguigni. È emerso che la rabbia, a differenza delle altre circostanze studiate, influisce direttamente sulla capacità di dilatazione dell’endotelio, rendendo i vasi sanguigni meno elastici con effetti che possono durare fino a 40 minuti dopo l’episodio di rabbia.
Il prossimo passo sarà comprendere più approfonditamente i meccanismi molecolari con cui la rabbia provoca questa vasocostrizione endoteliale. Una volta identificati, potrebbero essere sviluppate terapie per ridurre i rischi cardiovascolari legati alla rabbia e ad altri fattori di rischio.